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L'ANIMALE MORENTE - Philip Roth

Tempo fa, a seguito della lettura di Nemesi, decisi che ogni mese dell'anno avrei letto un libro di Roth, fino a esaurimento scorte. A quei tempi, però, ero nella fase di passaggio "conclusione precedente percorso universitario-master in risorse umane-tirocinio in formazione finanziata" e "inizio nuovo percorso universitario". Questo significa che tutti i buoni propositi dell’anno andarono automaticamente a farsi friggere, perché mi concentrai sullo studio e sul lavoro accantonando tutto il resto (per un breve periodo smisi anche di dormire in modo regolare, ma questa è un’altra – drammatica – storia).

Ovviamente non rinunciai agli acquisti.

In questi tre anni di studio studio studio e lavoro lavoro lavoro non ho letto neanche un libro “per piacere”, ho letto solo libri che dovevo leggere, ma ho comunque acquistato su Amazon.it, su Ibs.it e nella mia Feltrinelli di fiducia.

Oggi ho una discreta scorta di Roth nella mia nuova libreria, per cui ho deciso di ripartire da questo vecchio proposito: leggere e recensire un libro di Roth al mese. Il Roth di agosto è “L’animale morente”, romanzo pubblicato nel 2001, ultimo (ahimè) della trilogia che vede come protagonista il personaggio di David Kepesh, professore di critica letteraria. Dico ahimè perché ho scoperto questo piccolo particolare solo a lettura terminata, ma non vi preoccupate! Ho già ordinato gli altri due romanzi... anzi, se vi interessano vi lascio il link in fondo al post.
Orsù, veniamo a noi! Di che parla questo romanzo?

TRAMA:
David Kepesh è malato di desiderio e la sua malattia si chiama Consuela Castillo, una ragazza cubana alta e bellissima, che sconvolgerà la sua vita nel modo più tragico e inaspettato. Sotto la penna magistrale di Philip Roth, figure di uomini e donne ricche di cruda sensualità ridisegnano in modo nuovo l'antico intreccio di amore e morte.

Quando la rivoluzione sessuale degli anni Sessanta ha bussato alla sua porta, David Kepesh l'ha accolta con entusiasmo, trasformandola nel momento di verità della propria vita. Da allora ha giurato a se stesso che non avrebbe mai più avuto una relazione stabile con una donna, e per trent'anni ha mantenuto fede al proposito, conducendo l'esistenza dell'uomo emancipato. Ma un giorno, nell'aula del suo corso di critica letteraria all'università, entra Consuela Castillo, ventiquattrenne di una bellezza conturbante, che scatena il desiderio e la gelosia del maturo professore.
"Forse, ora che mi sto avvicinando alla morte, anch'io segretamente desidero non essere libero", pensa Kepesh, ma non immagina quale sarà lo svolgimento tormentato della sua relazione con Consuela, e soprattutto il suo epilogo tragico.

Stavo cercando una lettura piuttosto breve da portare con me al mare. Il vero obiettivo della giornata era leggere il giornale e La Lettura, ma un libro in borsa è d'obbligo - per quanto mi riguarda.
L'animale morente sembrava una lettura agile, un centinaio di pagine mi sembravano adatte ad un pomeriggio di mare. Così ho deciso di portarlo con me.
Mea culpa, dopo anni dall'ultimo Roth non ricordavo quanto fosse piacevole leggere romanzi scritti così bene. Roth è davvero uno scrittore formidabile.
Dunque la lettura è volata, gli occhi scivolavano velocemente tra le parole, senza intoppi e senza dubbi.

I romanzi di Roth non hanno mezze misure: o li ami da impazzire o li odi da morire e vale più o meno per tutti, ché sono più o meno simili. Ogni storia è a sè, ma i personaggi - o comunque la tipologia di personaggio - sono ricorrenti. Il protagonista dei romanzi di Roth è quasi sempre un uomo, adulto, di origine ebraica, americano, scrittore o professore, sessualmente dirompente e - soprattutto - in ogni personaggio principale c'è sempre un po' di Roth.
Il risultato è duplice, dunque, o ci si affeziona a Roth e ai suoi romanzi o lo si odia e leggere i suoi libri diventa via via più impegnativo.
L'unico particolare sul quale è impossibile discutere è la qualità della scrittura. Un vero maestro.
Secondo me, gli aspiranti scrittori dovrebbero studiare i lavori di Roth, ché dai suoi libri c'è solo che sa imparare.

Il tema ricorrente tra quelli compresi in questo romanzo è, senza dubbio, l'amore. Non parliamo dell'amore da romanzetto rosa, diamine, ché quell'amore lì non esiste davvero. Roth parla dell'amore impossibile tra un professore ormai anziano, reduce da numerosi divorzi e numerosissime esperienze sessuali non dichiarate, e una ragazza di ventiquattro anni che sta crescendo e che sta cercando la sua strada nel mondo.
Un amore passionale, malato e sbagliato, che fa regredire l'uomo allo stato animale, dove la razionalità viene presa a calci dall'emozione dirompente e dall'istinto primordiale.
Kepesh si dispera. E' distrutto da questo sentimento fortissimo, che va represso e nascosto di fronte alla società, ma che non lo lascia libero di pensare a nulla e di dedicarsi a nient'altro.
L'unica ossessione che vogliamo tutti: l'"amore". Cosa crede, la gente, che basti innamorarsi per sentirsi completi? La platonica unione delle anime? Io la penso diversamente. Io credo che tu sia completo prima di cominciare. E' l'amore che ti spezza. Tu sei intero, e poi ti apri in due. Quella ragazza era un corpo estraneo introdotto nella tua interezza. E per un anno e mezzo tu hai lottato per incorporarlo. Ma non sarai mai intero finchè non l'avrai espulso. O te ne sbarazzi o lo incorpori con un'autodistorsione. Ed è quello che hai fatto, e che ti ha ridotto alla disperazione.
Passano i mesi e l'amore si trasforma in qualcosa di molto simile alla follia. La gelosia prende il sopravvento, inibisce le azioni del professore e fomenta sempre più la paura della perdita.
[...] fino a quel momento, mentre io le carezzavo le natiche e lei mi spiegava che non avrebbe potuto essere mia moglie, che nacque la mia tremenda gelosia. La gelosia, L'incertezza. La paura di perderla, mentre ero ancora sopra di lei. Ossessioni che in tutta la mia svariata esperienza non avevo mai conosciuto. Con Consuela come con nessun'altra, la crisi di fiducia fu quasi istantanea.
Anche se - direte voi che Roth lo conoscete meglio di me - il vero leitmotiv è il sesso, che regna sovrano in questo romanzo
Un uomo non avrebbe i due terzi dei problemi che ha se non continuasse a cercare una donna da scopare. E' il sesso a sconvolgere le nostre vite, solitamente ordinate. Lo so io e lo sanno tutti. Ogni vanità, portata alle estreme conseguenze, finisce sempre per burlarsi di te. 
Ad un certo punto, però, arriva il momento della liberazione dal peccato. Consuela si laurea, organizza una festa alla quale il professore non partecipa. I due si allontanano e proseguono separatamente le loro strade. "Il tempo passa, il tempo passa", Kepesh ha delle nuove amiche, nuove studentesse partecipano alle sue feste di fine corso, nuovi barlumi di piccoli amori mai nati e nuove esperienze sessuali con ragazze giovani. Fino a quando Kepesh riceve una telefonata da Consuela. Telefonata che lo riporta al passato e a quel corpo che tanto amava e che lo stava distruggendo. Il motivo della telefonata è un fatto tragico che riguarda proprio quel corpo, soprattutto quel seno che tanto lo faceva fremere di desiderio e di passione e che, ora, la sta uccidendo lentamente, a soli trent'anni.

Una lettura meravigliosa. Tremenda. Breve ma intensissima. Ora devo correre a leggere i primi due romanzi della trilogia di Kepesh.
Li avete letti?
Li leggerete?


Informazioni aggiuntive:
Titolo: L'animale morente
Autore: Philip Roth
Codice ISBN: 9788806218027
Prezzo di copertina: 9.00€
Pagine:113

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